VERDOLIVA CONFERMA LA DENUNCIA DI RIVELLINI: C’È IL RISCHIO CHE I COSTI DELL’APPALTO RADDOPPINOOspedale del Mare, allarme del commissario«Credo utile far pervenire la documentazione completa sull’Ospedaledel Mare alla Corte dei Conti, perché la paralisi nei lavori sta determinandol’aumento degli interessi e dei costi a carico dei contribuenti».Enzo Rivellini, europarlamentare e coordinatore regionale Fli Campania,torna a rompere il silenzio sceso sull’affaire Ospedale del Mare.«Occorre andare fino in fondo e fare chiarezza - ha affermato -. Lo stoprischia solo di far lievitare i costi e le risorse pubbliche necessarie perfar riprendere i lavori».A motivare la sua iniziativa una lettera ricevuta dal commissario ad actadell’ospedale, Ciro Verdoliva, in cui «si rileva l’esattezza dei dati economicie degli scenari da lei riportarti». Verdoliva si riferisce ai dati diffusirecentemente da Rivellini attraverso gli organi d’informazione, concui è stato fatto il punto dello stato dell’arte dei lavori. Durante la conferenzastampa indetta lunedì scorso è stata evidenziata una situazionefuori controllo, con i cantieri chiusi da sei mesi e i costi di realizzazionepiù che raddoppiati, passati in otto anni da 210 ad oltre 400 milionidi euro. Insomma, dalla missiva di Verdoliva è arrivata un’ulterioreconferma dell’empasse in cui versa il progetto, situazione che oltretuttogenera ogni anno nuovi costi aggiuntivi di milioni di euro a causadell’aumento degli interessi passivi vantati dalla Pfp, la ditta concessionariadei lavori, a causa mancati pagamenti. «Come ho già dettogiorni fa – ha aggiunto il ordinatore regionale Fli, nei mesi scorsisembrava che l’amministrazione regionale avesse le idee chiare su cosafare per portare avanti i lavori dell’Ospedale del Mare, poi tutto si èfermato. Il Governatore Caldoro faccia chiarezza sulla scelta politicache intende adottare». Insomma, la situazione all’Ospedale del Marecontinua a complicarsi dopo l’ammissione del commissario ad actaVerdoliva (di cui Rivellini ha chiesto anche le dimissioni, ndr.), di unasostanziale situazione di stallo, peraltro già denunciata alle autoritàcompetenti. Luca Clemente
cronaca di napoli 4 marzo 2011
Ospedale del Mare, continui rinvii
Lunedì 07 Marzo 2011 00:00
Anno Domini 2003: il 24 giugno la Regione Campania, il Comuni di Napoli e l’ASL Napoli 1 siglano l’accordo di programma per la realizzazione del “Nuovo Ospedale della Zona Orientale di Napoli” –
il cosiddetto “Ospedale del mare” – il più grande presidio ospedaliero dell’Italia meridionale. Una mega struttura di 500 posti letto – di cui 50 previsti in una struttura
residenziale-alberghiera nella stessa area – che serve a sostituire altri tre presidi dell’ASL NA 1: il Loreto Mare, l’Annunziata e l’Ascalesi. Almeno così prevede la legge regionale numero 16
del 2008, successivamente modificata. Oggi nella nuova struttura è previsto che defluiscano, al posto dell’Annunziata, il San Gennaro e gli Incurabili.
L’accordo di programma prevede l’ultimazione dell’opera per aprile 2008. Com’è evidente oggi, a 3 anni dalla scadenza di quel programma, l’Ospedale del Mare è ben lungi dall’essere terminato.
Nel maggio 2009 l’ex governatore Antonio Bassolino, «a fronte dei ritardi sinora registrati da parte della stazione appaltante nell’adozione di tutti gli atti previsti dall’accordo di
programma», di nominare l’ingegnere Ciro Verdoliva commissario ad acta, al fine «consentire il superamento delle criticità emerse e la normalizzazione dei lavori di realizzazione del
nuovo Ospedale della zona orientale di Napoli» (Decreto Presidente Giunta Regionale numero 133/2009).
Il suo compito sarebbe dovuto terminare nel giro di sei mesi con il completamento di «tutti gli atti necessari al completamento dei lavori di realizzazione del Nuovo Ospedale della zona
orientale di Napoli» e il presidio doveva essere operativo nella primavera di quest’anno.
Il 31 marzo però, “il Mattino” rivela che i lavori sono fermi dal primo ottobre 2010, causa la mancanza di fondi. La Astaldi – a capo del gruppo d’imprese, ATI, che ha in carico i lavori per la
realizzazione dell’opera – ha licenziato o messo in cassa integrazione i 36 operai occupati nel cantiere. Per fare i conti di quanti soldi mancano alla fine dell’opera monumentale, ci aiuta
l’europarlamentare di Fli Enzo Rivellini, che ha recentemente (28/02/2011) emesso un comunicato al vetriolo sulla questione: «in origine l’Ospedale sarebbe dovuto costare 210.050.416,00 euro
(opera in project financing con 118.403.189,38 euro di contributo pubblico e 91.647.227,62 euro di finanziamento privato)». Cos’ha fatto lievitare i lavori? Varianti in corso d’opera –
previste dalla deliberazione di giunta regionale numero 54/2010 – per riconvertire l’Ospedale del Mare da “semplice” presidio ospedaliero dell’Asl NA 1 in azienda ospedaliera di rilievo
nazionale. Contenziosi vari per procedure d’esproprio e la vertenza in corso con l’ATI privata (P.F.P. Spa) del valore complessivo di circa 84mln. Acquisto di apparecchiature elettro-biomedicali
per un valore di 48mln di euro. Inoltre, «l’ATI privata – prosegue Rivellini – impegnata nei lavori di costruzione intende far scendere la propria quota di investimento
dagli originari 91.647.227,62 euro a 20 milioni di euro», il che significa che l’ente regionale dovrà sborsare ulteriori 70mln non previsti.
In conclusione, l’europarlamentare afferma: «l’Ospedale è ben lontano dall’essere completato e l’opera rispetto agli originari 210 milioni di euro costerebbe circa 400 milioni di euro».
Ad oggi, prospetta il commissario Verdoliva, per completare i lavori occorrono tra i 40 e i 70 mesi (tra i tre e i sei anni) di tempo per la definitiva realizzazione. Se e quando i lavori
riprenderanno dopo lo stop dell’autunno scorso.
Gennaro Sannino
Da ospedale a museo, rinascono gli Incurabili
L'inaugurazione con Caterina Miraglia e Gennaro Rispoli
di CRISTINA ZAGARIA
L'assessore regionale alla Cultura, Caterina Miraglia
Un ospedale che diventa museo e laboratorio scientifico, nel cuore del centro storico. L'ospedale degli Incurabili si rigenera, cercando nella sua storia e nel suo passato un presente dai confini
internazionali. Si inaugura il "Museo delle arti sanitarie e della storia della chirurgia", fondato e diretto dal professor Gennaro Rispoli.
A tagliare il nastro, l'assessore regionale Caterina Miraglia, con un intervento del commissario dell'Asl Napoli 1, il generale Maurizio Scoppa. Illustrati anche alcuni progetti (in parte già
operativi) relativi alla salvaguardia e alla valorizzazione dello straordinario giacimento culturale che si è sedimentato nel corso dei secoli nei luoghi di cura napoletani, a cominciare da una
grande mostra che, per la prima volta, offrirà l'occasione di ammirare gli eccezionali tesori conservati negli edifici della sanità pubblica.
Nel corso, anche il battesimo ufficiale del "Museo delle arti sanitarie", nato qualche mese fa negli spazi dell'antico Convento delle Pentite, all'interno dell'ospedale monumentale degli
Incurabili. Il museo è stato realizzato grazie alla collaborazione della Asl Napoli 1.
Nell'ambito della cerimonia, inoltre, sono stati illustrati alcuni aspetti inediti e di particolare interesse della vicenda umana e professionale del medico, botanico e scienziato Domenico
Cirillo, oggi più noto come patriota e martire della Repubblica napoletana del 1799 che come grande uomo di scienza. In particolare, la figura del grande studioso è stata
tratteggiata da una breve relazione del professor Arturo Armone Caruso e dagli interventi di Vittorio Galasso e Sara Oliviero. Lavori propedeutici ed introduttivi ad un convengo internazionale
che si terrà a Napoli nell'aprile del 2012.
E' stata infine presentata l'attività dei Gruppi di studi scientifici che dovranno seguire i progetti di ricerca storico-medica ideati, progettati e curati dal "Museo delle arti sanitarie",
laboratori che prevedono tra l'altro appuntamenti scientifici, culturali, artistici, editoriali e congressuali.