Prof. Michelangelo Sorrentino
Nato nel 1900, laureatosi nel 1923 in Medicina nell’ Università di Napoli, decide di dedicarsi all’ Urologia, specialità che anche in Italia comincia a fare i primi passi. La sua carriera ospedaliera si svolse tutta nell’ ambito degli Ospedali Riuniti di Napoli: assistente chirurgo, aiuto chirurgo, Primario urologo di ruolo dal 1938, anno in cui fu attivato il primo reparto di Urologia nella città di Napoli . Nel 1953 la divisone di Urologia da lui diretta fu trasferita nell’ Ospedale Cardarelli dove ebbe un rapido sviluppo e divenne il reparto urologico più grande di Italia . nel 1931 conseguì la libera docenza in Urologia e quando nell’ anno Accademico 1957/58 fu istituita la Cattedra di Urologia presso l’ Università di Napoli gli fu assegnata per incarico, incarico che gli fu confermato fino all’ anno 1969. Nel 1923 si iscrisse alla Società Italiana di Urologia (SIU) , di cui fu eletto vicepresidente per il biennio 1947/48 e presidente dal 1956 al 1958. Tre volte gli fu affidata una relazione ufficiale al congresso annuale dalle SIU: nel 1946(Incontinenza d’ urina) , 1956 (Depurazione extrarenale), 1966 ( Sterilità maschile) . fu tra i fondatori della Società di Urologia del Mediterraneo Latino, e socio onorario di molte società straniere di urologia(francese, belga, tedesca, ellenica) .Ideò e realizzò il Trattato Italiano di Urologia in tre volumi , al quale collaborarono i principali urologi italiani. E’ autore di oltre 150 lavori dedicati ai vari aspetti della urologia, fra cui monografie e capitolo di trattati . fu organizzatore di importanti congressi e convegni di urologia, fra cui le Giornate Internazionali di Endocrinologia Urologica nel 1963. Ma soprattutto fu un ottimo ed ardimentoso chirurgo. Fu il primo a Napoli ad eseguire la prostatectomia per adenoma nel 1929; all’ epoca , per mancanza di reparti urologici e la non idonietà delle case di salute privata, gli interventi chirurgici si eseguivano al domicilio del paziente. Nel 1970 andò in pensione. L’ anno successivo gli fu conferita la Medaglia d’ Oro al merito della sanità pubblica a coronamento della sua splendida carriera . Rimasto vedovo nel 1971 , trascorse gli ultimi anni della sua vita viaggiando , tenendo conferenze all’ estero ed in Italia , impegnandosi perché in Italia venisse varata la legge sui trapianti d’ organo , leggendo i classici ed opere di filosofia , circondato dall’ affetto dei figli e dei numerosi nipoti. Morì il 7 maggio 1981.